giovedì 30 aprile 2009

Ecopolis - Un mondo diverso è possibile

Si chiama "Ecopolis", un viaggio nell'Italia degli ecovillaggi e degli stili di vita alternativi, realizzato da due giovani registi italiani, Michele Vaccari e Lucio Basadonne. Quattro realtà a confronto per capire come il mito sessantottino della comune si sia trasformato negli anni, rapportandosi alle tematiche legate alla conservazione della biodiversità e al riscaldamento climatico. Quattro realtà estremamente diverse messe a fuoco dal documentario e riportate nella loro viva quotidianità. Un ritratto lucido che inizia con l'affascinante Torri Superiore, passando per l'esoterica Damanhur, fino alla storica Bagnaia e alla "commerciale" Alcatraz, realizzata da Jacopo Fo nei pressi di Gubbio.


TORRI SUPERIORI

Torri superiore è una piccola comunità di singles, famiglie, bambini, che, attraverso un investimento monetario comune, cerca di acquisire e recuperare l'antico patrimonio medioevale di un borgo ligure abbandonato. Nella logica elementare delle poche regole dettate una decina di anni fa al primo congresso italiano degli ecovillaggi, ogni struttura, per far parte delle rete italiana degli ecovillaggi, deve rispondere ad alcuni di ecosostenibilità. Torri superiori è sinonimo, quindi, di bioedilizia, di permacultura, di recupero delle antiche coltivazioni e degli allevamenti perduti. Torri è la storia che ritorna per un futuro diverso, altrimenti dimenticato.


DAMANHUR

Damanhur è la capitale mondiale dellesoterismo, dove l'ecologia si fa panteismo, dove la new age diventa business dellambiente, dove la magia, lenergia della natura, il melting pot delle fedi diventa la religione di una comune-stato, con 4 capitali, una moneta propria, scuole e strutture ospedaliere interne. E ancora viaggi nel tempo, esperienze in dimensioni altre, una natura incontaminata, quella della Valchiusella dove la Confederazione di Damanhur ha sede, dove lAmerica delle sette e del peace and love si incontra con un macrosogno di ecompatibilità che investe un popolo intero, non una semplice congrega di pochi individui.


BAGNAIA

Bagnaia, la comune per eccellenza, la comune doc dove la vita è lavoro, dove vivere è condividere, dove tutto è di tutti, ed è alieno il concetto di proprietà individuale, dove la terra viene prima della tecnologia, dove le regole della Madre, valgono più di mille comandamenti. Ventotto anni di vita valgono più di qualsiasi teorema: la rivoluzione è possibile e 6 rocciosi comunisti, come non se ne vedono da anni, si sono resi disponibili per dimostrarcelo. Pronti a scornarsi e a difendere la loro realtà, i loro raccolti, il loro costante, e immutato nel tempo, impegno sociopolitico, il loro modo di intendere la società, le loro idee sul mondo. Roba da far invidia alle schiere confuse che infestano le metropoli con le loro urla vane. La vita comunitaria, dalle assemblee ai moneti di gioia, dal vecchio fienile abbandonato al grande casale, costruito ogni giorno con la sola forza delle braccia e dallimprescindibile volontà di dimostrare al mondo che l'utopia è possibile.


ALCATRAZ


Libera Università di Alcatraz, il business dell'ecologia, un modo ancora altro di intendere lecovillaggio, non come momento di partenza per una vita comune, ma Alcatraz come tappa darrivo per manager col bisogno atavico dello stacco campagnolo. Alcatraz è punto dincontro per fasce diverse di insegnanti, intellettuali ed ex militanti imborghesiti che, almeno per qualche giorno, hanno la possibilità di rivivere virtualmente latmosfera e il sapore di quegli anni di lotte, musica e notti senza fine. Più che una scelta, uno show più che una battaglia, la libera Università di Alcatraz è incontrare Jacopo Fo dal vivo, avere 50 anni, avere perso il '68 ma avere ancora la voglia di innamorarsi, cantando qualcosa di Claudio Lolli, fumando e sognando la Rivoluzione, in quella Cuba artificiale che il figlio del premio Nobel ha creato per noi.
Ecco, quindi, il perché di corsi di fiducia reciproca, umorismo terapeutico, pranzi bio a costi da ristorante, magliette ambientaliste e soggiorni al costo di bungalow club med che fanno storcere il naso a tutti quelli cui questoasi di persone gentili e ben educate farebbe a prima vista una buona impressione.

Bellissimo post di Elerko, tratto dal forum di altrogiornale.org

mercoledì 29 aprile 2009

"La Suina"... che vergogna!

Eloquente immagine di quanto "siamo" stolti!
Ma non si nota il tempismo?
Ed il fine comune della paura?

Per capire bene la Suina dovremmo ricostruire la storia della SARS, dell'Aviaria, della Mucca Pazza, della Spagnola, del Papilloma.....


Iniziamo a dire questa, dall'Organizzazione mondiale della sanità animale
il virus non c'entra con i maiali.
Il termine "swine flu" influenza suina, utilizzato dall'Oms (Organizzazione mondiale della Sanita') per descrivere la malattia che ha fatto oltre 100 morti in Messico, e' inappropriato, perche' "il virus, finora, non e' stato riscontrato su degli animali". Lo ha affermato l'Organizzazione Mondiale della sanita' animale (Oie), con sede a Parigi.

Secondo il direttore dell'Oie, Bernard Vallat, e' stata avviata una discussione con l'Organizzazione mondiale della sanita' per correggere il termine finora utilizzato. "Sarebbe piu' logico chiamarla 'influenza nord-americana"', precisano all'Oie, "come era successo per quella spagnola (1918-79) e quella asiatica (1957-58)".
"Non c'e' nessuna prova di trasmissione tramite l'alimentazione", confermano dall'Oie. E quindi "solo dei risultati che accertano che il virus circola tra i maiali giustificherebbe misure che limitano l'importazione della carne suina proveniente dal Messico".

Secondo l'Oie il virus non e' tuttavia un classico virus umano, ma "ha caratteristiche suine, aviarie e umane". "Se il virus attaccasse gli animali - avverte l'Oie - la sua circolazione aumenterebbe e porterebbe al deterioramento della sanita' pubblica mondiale". Per questo l'organizzazione, che ha sede a Parigi dal 1924 e conta 174 stati membri, ha fatto appello alla cooperazione internazionale tra i laboratori che controllano le malattie animali.


Per passare a questa di Marcello Pamio su disinformazione.it
Eccoci qua a distanza di qualche anno a commentare l’ennesima pandemia.
Dodici anni sono passati da quel lontano 1997, anno dell’aviaria (H5N1, il virus non dei polli ma dei “pollastri”), passando per il 2001 con l’antrace e il 2002 con la “terribile” S.A.R.S. (sindrome respiratoria acuta, una specie di polmonite derivata, si dice, dallo zibetto), fino ad arrivare ai nostri giorni con la “febbre dei maiali”.
Il virus è ignoto e “la situazione è seria e va seguita con grande attenzione” ha dichiarato da Ginevra il Direttore dell’O.M.S. (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), Margaret Chan.

Si tratterebbe, secondo gli esperti, di un cocktail sconosciuto, un virus oriundo, denominato H1N1 mai rilevato prima sia negli animali che negli esseri umani, contenente i tratti genetici di quattro virus: l’influenza suina e aviaria del Nord America, influenza umana e suina Eurasiatica.[1]
Un supervirus “che si è realizzato nel corso di una serie di passaggi e di trasformazioni genetiche…sicuramente nuovo e largamente sconosciuto al sistema immunitario umano”, ha detto l’epidemiologo Pietro Crovari dell’Istituto di Medicina preventiva dell’Università di Genova.
Sarebbe interessante sapere se le “trasformazioni genetiche” citate dal prof. Crovari, sono “normali” trasformazioni che avvengono in Natura, oppure se necessitano il supporto di qualche laboratorio militare…

A rincarare la dose e ovviamente aumentare la paura generale ci ha pensato la direttrice del C.D.C. (il più importante Centro di controllo delle malattie con sede ad Atlanta), Anne Schuchat, dicendo che la situazione è talmente pericolosa che non è possibile “contenere il contagio”.
Ufficialmente non sanno nulla del virus H1N1, non esistono dati epidemiologici certi, eppure sanno già per certo che non riescono a contenere il contagio!
Contagio che ha fatto ad oggi circa 152 vittime e che sembra essere partito dal Messico, dove si è registrato il primo caso lunedì 13 aprile. Venti segnalazioni in Usa e casi sospetti in Francia, Spagna (uno confermato), Scozia (due casi confermati) e Canada.

Che fine hanno fatto le altre pandemie?
Molti analisti indipendenti si aspettavano qualcosa di simile oggi.
Dopo l’aviaria, l’antrace e la S.A.R.S., era solo questione di tempo.
Molti avranno rimosso dalla memoria i titoli dei giornali e i servizi televisivi sulle altre pandemie. Qualcuno per fortuna no.
Nel 1997 l’influenza dei polli, detta aviaria, partita da Hong Kong, doveva sterminare milioni di persone nel mondo e invece non fece nulla.
Le immagini però che circolavano in tutti i media, rappresentavano un mondo in panico totale, dove le persone giravano con la mascherina bianca alla ricerca di un vaccino e/o antibiotico.

Nel 2001 le spore del carbonchio sono state fatte uscire direttamente dal laboratorio militare di Fort Detrick nel Maryland e inviate mediante posta ai rappresentati democratici. Il tutto per far passare delle leggi che violano i diritti sacrosanti dei cittadini e che non sarebbero passate altrimenti, come le Patriot Act I e II.
Nel 2002 è stata la volta della S.A.R.S. che doveva proseguire l’opera devastatrice dell’aviaria.
Dati alla mano, su 8.100 casi ci sono stati 774 morti, il che indica una mortalità molto bassa, inferiore all'influenza ordinaria. Ricordiamo che l'influenza classica colpisce da 3 a 5 milioni di persone nel mondo ogni anno e uccide circa 500.000 morti, ed è per questo la terza causa di morte per malattie infettive dopo Aids e Tbc.
Anche in questo caso, le immagini mediatiche mostravano mascherine bianche o blu…
Ufficialmente questa “epidemia” si è spenta dopo un anno, nel luglio del 2003, ma è più corretto dire che in luglio si sono spostati gli interessi dei media spostando i riflettori nella guerra in Iraq.

E oggi, aprile 2009 è per caso arrivata la nuova pandemia?
Dagli articoli e dai servizi dei media, sembra proprio di sì

Le maschere cinematografiche
Si continuano a vedere foto a colori di persone che girano per le strade con tanto di mascherina bianca, come se una simile e ridicola protezione servisse a bloccare il contagio di un virus.
E’ bene sapere che le uniche maschere che bloccano effettivamente l’eventuale contagio per via respiratoria di un virus sono le maschere N.B.C. (nucleare-biologico-chimico), quelle che si vedono nei film usate da militari o da scienziati nei laboratori.
Tutte le altre sono maschere cinematografiche utili a far crescere e aumentare paura e tensione nella popolazione!
Vera propaganda che nessuno ha il coraggio di denunciare.

“Tranquilli: abbiamo il vaccino”
“Il Ministero della salute italiano rassicura tutti: l’Italia è in regola con i piani dell’U.E. e nei suoi magazzini sono attualmente stoccati 40 milioni di dosi di antivirali utili ad affrontare una eventuale pandemia di H1N1”.[2]
Per essere più precisi, nei nostri magazzini sono disponibili 10 milioni di dosi di Zanamivir (Relenza della britannica GlaxoSmithKline), 60 mila dosi di Oseltamivir (Tamiflu della svizzera Roche), e altre 30 milioni di dosi sempre di Tamiflu, sotto forma di polvere che potrebbero essere incapsulate dall’Istituto Militare di Firenze, oppure in estrema urgenza, rilasciate per essere prese in soluzione liquida.[3]
Quali sono questi piani europei e soprattutto come mai i nostri magazzini militari sono pieni zeppi di antivirali?
Forse qualcuno era a conoscenza che prima a poi sarebbe arrivata la pandemia e sarebbero tornate utili?
Domande prive di risposta.

Un po’ di gossip
Il presidente statunitense Barack Obama il 16 aprile scorso è andato in visita a Città del Messico ed è stato accolto dal famoso archeologo Felipe Solis, al quale ha stretto la mano.
Fin qui nulla di strano.
La cosa allarmante è avvenuta il giorno seguente: Felipe, accusando sintomi simili a quelli del virus H1N1, è morto!
Non sappiamo se è stato il virus dei maiali ad uccidere il famoso archeologo messicano o l’emozione di stringere la mano al presidente afroamericano…

Dalla “spagnola” alla “messicana”
L’esercito statunitense il 18 marzo 2009 ha pubblicamente dichiarato di aver estratto il genoma dell’influenza “spagnola” da una vittima, un uomo morto nel 1918 e rimasto congelato in Alaska[4].
Forse non tutti sanno che il virus dell’influenza chiamato “spagnola” (guarda caso H1N1 [5]), agli inizi del secolo scorso ha causato una vera e propria pandemia, provocando 40 milioni di morti in giro per il mondo (fonte OMS).
Secondo la testimonianza di un sopravvissuto si poteva morire in un giorno, ma la cosa più interessante che ha detto è che tale pandemia “colpì solo le persone vaccinate; quelli che rifiutarono le vaccinazioni non si ammalarono”. (leggi la testimonianza)
Per quale motivo - se non quello batteriologico – oggi gli scienziati del Pentagono, sono così interessati al Dna di un virus così mortale?
Studiarlo per tenerlo dentro in laboratorio superprotetto, come il colabrodo Fort Detrick, oppure usarlo come arma batteriologica?
Dove collocare il "nuovissimo" virus messicano visto che si tratta, come nel caso della Spagnola, di un virus H1N1?
Ennesima bufala mediatica per vendere milioni di dosi e far vaccinare milioni di persone ignare? Far passare leggi ad hoc che violano i diritti civili, come in America? Si tratta di un test sulla popolazione?
O tutto questo assieme?

Esercitazione in Texas
Il sempre vigile e attento giornalista Maurizio Blondet segnala in un suo articolo (www.effedieffe.com) che a Seguin, una cittadina del Texas vicino a San Antonio e quasi confinante con il Messico, il quotidiano locale, "Seguin Gazette-Enterprise", del 19 aprile 2009 ha dato la notizia di una esercitazione (che avverrà il 2 maggio prossimo) che simulava una vaccinazione di massa!
Tale esercitazione era la risposta ad una "eventuale" pandemia infettiva. Strana coincidenza, vero?
Come strane sono quelle 500.000 bare di plastica pronte per l'uso (quale non si sa), che la F.E.M.A. (Federal Emergency Management Agency) conserva nei suoi depositi (vedi video, http://dailymotion.virgilio.it/video/x6ggje_500000-cercueils-prt-lemploi-aux-us_news o cerca su YouTube).
Gli americani conoscono molto bene le esercitazioni, per esempio l'11 settembre 2001 ne erano in corso diverse, e guarda caso proprio per "attacchi aerei"...

Qualcosa da sapere sui virus
A prescindere dalle risposte precedenti vediamo cosa potrebbero essere i virus.
Nonostante quello che ci vengono a raccontare, i virus non sono microrganismi perfidi e terribili, ma delle semplici “proteine a DNA”.
In pratica i virus sono dei pezzi di DNA avvolti da una capsula proteica.
Quindi non ”esseri” superintelligenti e subdoli pronti ad uccidere milioni di persone e/o animali, ma delle sostanze aggregate in molecole complesse (alle volte tossiche) racchiuse in una capside di materiale proteico.[6]

Il problema per tanto è sempre del terreno biologico, ed è in questo che va ricercata la causa fisiologica delle malattie.
La duplicazione dei virus avviene per opera delle cellule, quindi per opera del terreno!
Un terreno alterato (e tra poco capiremo in che modo) produce questi virus e non il contrario.

Secondo il biologo francese Gaston Naessen (ideatore del microscopio particolare chiamato Somatoscopio, che ingrandendo di 30 mila volte permette l’osservazione di organismi viventi piccolissimi senza ucciderli) i virus sono agenti utili alla ricostruzione delle zone ammalate dei tessuti, come spiegato anche dal dottor G.R. Hamer nelle cinque leggi biologiche della “Nuova Medicina Germanica”.
Anche il virologo Stefan Lanka (il primo ad isolare un virus marino) è della stessa opinione.
In tutte le sue osservazioni scientifiche non ha mai visto un virus uccidere nessuno, per il semplice fatto che il virus si occupa di “trasportare informazioni” da una cellula all’altra.[7]
In pratica, secondo il prof. Lanka, il virus è una specie di “postino cellulare” che viaggia a bordo del DNA.
Informazione ricoperta da una proteina.

Ecco perché il biologo P. Medawar definisce “virus” come un “cattivo messaggio (informazione tossica) avvolto da una proteina”[8]
Questa “cattiva informazione rivestita da proteina” in un organismo debilitato, il cui terreno biologico è pregno di tossine, inquinato da anni di alimentazione spazzatura (come la stragrande maggioranza di noi occidentali) è normale aspettarsi dei danni.
Il sistema immunitario è occupato a fagocitare gli scarti metabolici (tossine, metaboliti, metalli pesanti, ecc.) creati dal nostro stile di vita e quindi non è in grado di riconoscere questi agenti, che per questo trovano lo spazio per moltiplicarsi a dismisura senza alcun intoppo.
La Vis Medicratix Naturae, cioè la “forza risanatrice” che ogni essere vivente possiede, è totalmente esaurita dallo sforzo del corpo di espellere tali pericolosi rifiuti.

Il virus in un organismo sano, il cui terreno è in equilibrio, non crea alcun problema (moltissime persone nel 1918 sono venute a contatto con la “Spagnola” ma non sono morte e neppure ammalate. Come mai?).
In questo caso il virus non può creare alcun problema, perché verrà riconosciuto immediatamente e non replicato o addirittura fagocitato (se fosse necessario) da un sistema immunitario attivo e perfettamente funzionante.
La Vis Medicratix Naturae risanerà completamente il corpo.

Detto questo è sottinteso l’importanza dello stile di vita nella prevenzione e nella cura delle malattie infettive.
Ricordando che la prevenzione si fa quando si è sani e si sta bene, non quando si è malati, in questo caso si parla di cura.

Per esempio:
- Mangiando cibi industriali morti pregni di additivi chimici (aromi, conservanti, coloranti, ecc.). Questi non vengono riconosciuti dall’organismo e dal sistema immunitario e creano tossiemia;
- Mangiando (in eccedenza) proteine animali (carne, uova, pesce, latte e derivati) si aumenta il carico tossinico e l’acidità del terreno biologico. Il terreno della salute è alcalino e non acido.
- Combinando gli alimenti in modo scorretto (amidi-proteine, grassi-proteine, zuccheri-proteine, zuccheri-amidi, acido-proteine, acido-amidi, ecc.) si provocano fermentazione e putrefazione intestinale aumentando l’acidificazione e dando origine a problematiche anche serie.

Questo insieme di fattori crea tossiemia (base per qualsiasi malattia) che blocca il sistema immunitario e svuota totalmente la Vis Medicratix Naturae.
Il tutto viene aggravato dal mondo dei sentimenti sempre più bersaglio da “operazioni” mirate ad aumentare nelle masse emozioni che bloccano e debilitano dall’energia vitale.
Una tensione – di qualsiasi tipo - prolungata nel tempo snerva il corpo (energia muscolare e funzionale che possiede ogni organo); mentre una paura costante paralizza le coscienze impedendo all’uomo di agire, diventando l’artefice della propria vita.
I giornali in generale e particolarmente la televisione, sono in prima linea nel creare e spedire “virus mediatici”: “informazioni tossiche”, dannose e debilitanti per l’essere umano.
Per tanto una semplice chiave per potenziare l’organismo e proteggerlo da eventuali “attacchi” esterni e/o interni è alimentarsi correttamente, bloccando ogni mezzo “infettivo virulento”: giornali e tivù.


Per finire (per modo di dire) con questa di Benjamin Fulford
Il rilascio di una arma usa biologica in Messico è stato un errore fatale per gli illuminati
I criminali al controllo della FED davanti ad una inevitabile banca rotta stanno cercando di salvarsi creando il chaos. Comunque rilasciando un'arma biologica in Messico hanno quasi sicuramente perso supporto di quasi tutte le agenzie e del pentagono.

Il loro piano di usare una pandemia come scusa per la legge marziale scoppiera in faccia a loro. Non c'è dubbio che questa sia l'ultima e ora devono essere abbattuti. Tutti i patriottici Americani devono sollevarsi e salvare il proprio paese dalla presa di questi pazzi. Il modo ti guarda America e prega per il tuo successo verso la libertà.

lunedì 20 aprile 2009

Vittorio Marchi - La Scienza dell'UNO

Vittorio Marchi, insegnante di Fisica e ricercatore, è nato a Roma il 30 luglio 1938.
Negli anni della sua maturità, 1968, ha conosciuto l’ingegnere compagno di stanza e di studi di Enrico Fermi, alla Normale di Pisa.
E’ stata la svolta della sua vita, il cui “cursus honorum” ha preso una direzione extra-accademica. Egli è stato infatti spettatore di fenomeni, che lo hanno reso responsabile dello sviluppo, della diffusione e della comunicazione delle potenzialità della macchina umana; capacità che sono di gran lunga superiori a quelle delle macchine, pur fantastiche, dell’attuale tecnologia moderna. Da molti anni ha orientato i suoi studi e le sue indagini scientifiche verso il tema dello spirito, oggetto di discussione delle sue numerose pubblicazioni e dei suoi frequenti incontri con autorevoli personalità del mondo delle scienze e della cultura.


Recensione integrale del libro "La Scienza dell'Uno" di Vittorio Marchi

Questa opera rappresenta un evento unico nel mondo della cultura scientifico-metafisica e un’occasione speciale per la scienza di interrogarsi su sé stessa.
Non è un libro convenzionale, non è la classica lettura divulgativa o accademica, e non si colloca in settori specifici che possano essere facilmente classificati.
Questo libro è una riflessione molto profonda di un fisico che nell’arco di molti anni della sua vita ha raccolto e messo assieme innumerevoli tasselli, per cercare di ricomporre un quadro conoscitivo completo oggi mancante all’uomo, un quadro che intende portare l’uomo inevitabilmente a Dio, come simbolo di unità.
Leggere queste pagine dall’inizio alla fine non è il tipico percorso lineare che si segue nei classici libri di scienza o di filosofia, ma è un percorso volutamente circolare, dove qualunque argomento trattato porta sempre allo stesso concetto unificante di Unità.
E’ un po’ il libro scritto da un saggio messaggero nel suo intento di riportare l’umanità alla sua armonia perduta con il Cosmo.

Un compito veramente difficile quello di Vittorio Marchi, e a quanto pare dalla lettura di queste profonde e documentate pagine, è anche una missione ben riuscita.
L’autore è uno studioso decisamente particolare che non vuole limitarsi ai contenuti delle leggi scientifiche, ma che desidera cogliere il significato di certe conoscenze, perché è proprio nel loro significato che l’umanità può percepire il suo vero ruolo, il senso della vita, e la consapevolezza di far parte di un vastissimo disegno divino, che va ben oltre quanto erroneamente e falsamente tramandato dalle religioni tradizionali.
Le conoscenze scientifiche dell’autore sono vastissime: si spazia dalla fisica quantistica, all’astronomia, alla chimica, alla biologia, fino alla psicologia e al paranormale, e con una particolare focalizzazione sul concetto di non-località e sul concetto di “forza elettrodebole” dall’autore intesa come vera anima dell’ universo e della vita.

Queste sono discipline che l’autore unisce assieme armoniosamente attraverso l’attenta presa di coscienza che molte costanti di natura, molti numeri che caratterizzano sia il mondo fisico che il mondo biologico coincidono tra loro in una maniera non casuale, in maniera tale da far intravedere non solo un nesso profondo che unisce le cose ma anche e soprattutto un significato unificante.
E infatti è proprio il comprendere il significato delle cose del mondo, ovvero l’aspetto qualitativo e non solo quantitativo dell’intera questione, a farci intravedere secondo l’autore uno spiraglio di verità.

A riprova delle meditate riflessioni e deduzioni – sostanzialmente metafisiche – presentate in questo libro, l’autore riporta in maniera meticolosa e sapiente, gli aspetti più importanti (e tra loro connessi) delle antiche conoscenze come l’alchimia, l’astrologia, la geometria sacra, la numerologia, lo gnosticismo, il significato degli archetipi, la magia in tutte le sue forme nonché il lato nascosto e criptico della simbologia delle favole e dei miti, e il modo come queste conoscenze si interfacciano perfettamente (almeno a livello qualitativo e di significato) con alcuni aspetti della più avanzata scienza attuale.
Sembra che il significato più profondo di alcune nostre scoperte ci sia sfuggito, e allora solo una persona di cultura vastissima, di sensibilità acuta e di profonda visione intuitiva di insieme può coglierlo nella sua giusta luce.

E’ allora inevitabile che questo autore, grazie alla indubitabile vastità della sua cultura – sia scientifica che metafisica, nonché storico-filosofica – che si è costruito, e soprattutto grazie alle sue riflessioni sulla stessa, sia in grado di cogliere in maniera precisa e straordinaria quello che manca alla nostra scienza e quindi alla nostra vita per poterci riavvicinare all’Uno, perché in realtà l’idea di “separazione” che ci è stata inculcata sia dalla scienza che dalla religioni attuali e che rappresenta il principale modus viventi della nostra civiltà, ci ha allontanato completamente dal progetto divino creando squilibrio non solo in noi stessi ma anche nel mondo fisico, con cui noi saremmo intimamente collegati tramite la figura divina.

Certe geometrie che si riscontrano costantemente negli oggetti della natura sia del microcosmo che del macrocosmo e i numeri che le descrivono, sono secondo l’autore una delle prove dell’interconnessione universale, e soprattutto di una “organicità di insieme” dell’ universo stesso inteso come creatura viva, intelligente e autocosciente.
Una interconnessione che gli antichi celebravano continuamente nei loro templi e nelle loro architetture sapientemente costruite con geometrie e orientazioni precise per funzionare come reale canale di comunicazione tra l’uomo e Dio.
Marchi non è ovviamente l’unico ad aver trattato questi argomenti, ma sicuramente lui è uno dei pochi ad aver saputo cogliere con estrema finezza e saggezza i significati che si celano dietro certe tematiche e certe tradizioni, inclusa la cultura ermetica ed iniziatica di certe civiltà del passato.

Alla luce di queste acutissime e meditate deduzioni, basate su un attento studio delle più recenti ed importanti scoperte scientifiche e su un loro confronto con il sapere metafisico e filosofico antico, l’autore riesce a interpretare il modo in cui l’uomo e la sua società si sono completamente disconnessi dall’unità cosmica.
In questa luce vengono spiegati i meccanismi che si sono venuti ad instaurare nel corso del tempo nel mondo della scienza, della religione e della società stessa: meccanismi di potere che imponendo il concetto di “separazione” e di “sottomissione” alle masse, sono riusciti a governarle come pecore imbelli, perpetrando quello che l’autore chiama “inganno millenario”.

La mancanza di coscienza dell’unità del cosmo – e più in generale di coscienza individuale e collettiva – ha dato adito a forze oscure di dominare il mondo a privilegio di pochi.
In questo contesto, l’autore nella seconda parte del libro – con un cipiglio cospirazionista anche se di carattere obiettivo e critico – cerca di fornire una chiave di lettura ai nuovi governi mondiali, alla ragione delle guerre, al potere economico, alle sette segrete, intesi come sistemi di potere e di dominio sulle masse. Perchè questo succede?
Perché l’uomo ha perso fiducia in sé stesso (cioè nel suo “sè” più autentico), ovvero nel potentissimo potere di quella “ energia interna” che ha dimenticato di possedere, e nella consapevolezza dell’interconnessione tra materia e spirito nell’unità del divino.
Un sapere che un tempo era conosciuto e vissuto in certi momenti della storia dell’uomo, ma che poi è andato perduto, di pari passo con la perdita di collegamento dell’uomo con la reale (e non istituzionale) dimensione del sacro.

Eppure sono le scoperte scientifiche stesse più recenti, come l’entanglement quantistico, la riscoperta del concetto di “etere”, il vero ruolo del cervello, la vera natura della coscienza e la corretta interpretazione di una delle 4 forze fondamentali della natura (la cosiddetta “luce pesante”), tanto per fare solo alcuni esempi, a risvegliarci sulla vera natura dell’esistenza e a invitarci a riaccendere quella luce interiore che per secoli è stata dimenticata lasciando spazio a forze oscure che ci hanno invece sottomesso e dominato alla luce di una solo apparente separazione delle cose.

Ecco allora il bisogno – secondo Vittorio Marchi – di ritrovare il paradiso perduto che abbiamo dentro di noi da sempre, anche rimodellando il significato delle scoperte scientifiche alla luce delle conoscenze antiche più autentiche, cercando di coglierne il significato più profondo, che appunto ci porta ad unificarci con il creato.

Questo validissimo libro è sicuramente “cibo per il pensiero”, e un’occasione per il lettore non solo di apprendere certi aspetti della scienza e dell’antica saggezza metafisica, ma anche e soprattutto di innescare un processo interiore di riflessione in grado di aprire strade conoscitive – e non solo culturali – di cui l’umanità è stata lasciata all’oscuro.
Non si tratta di apprendere conoscenze, perché la conoscenza che questo autore propone non è una mera raccolta di informazioni (per quanto la documentazione da lui apportata sia straordinariamente ricca), ma solo di aprire “porte” dentro di noi rileggendo attentamente e anche con senso di contemplazione e di raccoglimento il significato vero che si cela dietro le cose del mondo, dell’ universo e della vita.

Dunque questo libro rappresenta veramente lo sforzo di una vita mirata alla ricerca della Verità, ovvero la luce che si cela dietro la reale natura delle cose e non solo la loro rappresentazione quantitativa o formale.
Marchi ci fa capire che l’acquisizione di questa consapevolezza deve passare non solo attraverso il cervello ma anche attraverso il cuore, cioè deve essere vissuta emozionalmente e con grande senso di responsabilità e reale codice etico, ricordando che la vera forza che tiene assieme l’ universo è l’amore autentico e incondizionato, che può essere vissuto solo quando l’umanità esperimenta un senso di interconnessione.

Molte delle asserzioni di Marchi possono apparire arbitrarie e non tutte scientificamente condivisibili (come dal sottoscritto), ma resta certo che il grande pregio di questo saggio sta nella dialettica che innesca nel nocciolo più profondo delle persone che sanno realmente centellinare la conoscenza e sanno rifletterci sopra in maniera pura, completa e senza compromessi.
Questo libro dunque è una avventura avvincente dello spirito, prima che della mente, che si raccomanda ad ogni lettore che sappia osservare il mondo ed abbia piena consapevolezza di quanto la nostra società ci abbia frammentati, anche tramite meccanismi che intendono soggiogarci e farci perdere il ricordo di chi siamo veramente.
Una lettura intelligente – o per meglio dire “cosciente” – come questa, non aumenta solo la nostra cultura e la nostra consapevolezza, ma innesca processi nel nostro pensiero che possono letteralmente cambiare il mondo e togliere una volta per sempre quel “velo di Maya” che ancora ci separa dalla realtà vera dell’ universo, per riportarci a quel concetto di unione universale che è nemica di tutti i compromessi, di tutti i poteri e di tutte le guerre, e amica solo della pace nel mondo laddove gli uomini imparino a ricordare l’Uno a cui appartengono.

Questo non è un libro di scienza ma un libro di “metafisica della scienza”. Seppur a tratti ridondante, è molto ben scritto, riuscendo a veicolare in maniera immediata delle grandi verità al lettore attento e profondo. Può avere un grande impatto sulle masse
.

Fonte: altrogiornale.org

E' un libro meraviglioso, leggetelo il prima possibile --->

Il Codex Alimentarius

IL CODEX ALIMENTARIUS di Franco Libero Manco

20/04/2009
Il Codex Alimentarius entrerà in vigore il 31 dicembre del 2009 e potrebbe essere il più grande disastro per la salute umana: determinerà gli standard di sicurezza alimentare e le regole in più di 160 paesi del mondo, cioè per il 97% della popolazione mondiale.

La Commissione di Commercio Codex Alimentarius (che nel 1994 dichiarò le tossine come nutrienti) è attualmente finanziata e condotta dall’OMS (che appartiene all’ONU) e dalla FAO.
Un insieme di standard internazionali aventi come scopo la protezione della “salute” dei consumatori, attraverso pratiche nel commercio per: preparati alimentari, semipreparati, crudi, l’igiene degli alimenti, gli additivi, i pesticidi, i fattori di contaminazione, l’etichettatura, i metodi di analisi. Lo scopo recondito è di mettere fuori legge ogni metodo alternativo nel campo della salute, come le terapie naturiste, l’uso di integratori alimentari, di vitamine e di tutto ciò che potrebbe essere un potenziale concorrente per l’industria chimico-farmaceutica.

La lobby della chimica farmaceutica è nata da un’associazione condotta da Rockfeller e dall’IGFarben della Germania nazista. L’IGFarben fin dal 1932 fornì ad Hitler un finanziamento di 400.000 marchi senza il quale il secondo conflitto mondiale non avrebbe potuto avere luogo e nel 1941 costruì ad Auschwitz la più grande industria chimica del mondo approfittando della mano d’opera dei campi di concentramento.
Nel processo di Norimberga i responsabili della IGFarben furono dichiarati colpevoli di genocidio, di schiavitù ed altri crimini. Però un anno dopo la condanna, nel 1952, tutti i responsabili furono liberati con l’aiuto di Nelsen Rockfeller (che a quei tempi era ministro degli affari esteri in USA) e s’infiltrarono nell’economia tedesca.
Fino dagli anni 70 il consiglio direttivo della società BASF, BAYER e HOECHST era costituito da membri del partito nazista che, a partire dal 1959, finanziavano il giovane Helmut Kohl. In pratica l’organizzazione nazista associata a Rockfeller ha costituito il mercato farmaceutico del pianeta.

L'alleanza della IGFarben si è poi tramandata sotto un altro nome: “Associazione per l’industria chimica” che nel 1955 è stata raggruppata nel CODEX ALIMENTARIUS il cui spirito è la soppressione delle innovazioni scientifiche indipendenti degli ultimi 50 anni usando ogni mezzo per mantenere il suo posto sul mercato in riferimento al cancro, all’AIDS, alle malattie cardiovascolari ecc.

Un gran numero di partiti politici europei, di sinistra e di destra, sono stati finanziati da questa industria per assicurarsi una legislazione favorevole all’industria farmaceutica.
Per influenzare i legislatori, condizionare gli organismi di controllo, manipolare le ricerche in campo medico ed educativo, solo nel 1961 le industrie farmaceutiche hanno fatto donazioni alle grandi università degli USA: 8 milioni di dollari ad Harvard, 8 milioni di dollari a Yale, 10 milioni di dollari a Jonh Hopkins, 1 milione di dollari a Standford, 1,7 milioni di dollari a Columbia di New York.
L’informazione dei medici è interamente finanziata dalle compagnie, che nascondono con attenzione un gran numero di effetti secondari pericolosi e perfino mortali dei farmaci. Vale la pena ricordare che ogni anno solo nel Nord America muoiono 800.000 persone a causa delle medicine allopatiche. Il 13 marzo 2002 gli europarlamentari adottarono leggi a favore dell’industria farmaceutica secondo le disposizioni fissate del Codex Alimentarius, finalizzate ad elaborare una documentazione coercitiva per tutte le terapie naturiste e gli integratori alimentari. Ma nonostante 438 milioni di petizioni inviate al Parlamento Europeo le direttive del Codex sono state adottate.

Il dr. Rath Matthias, uno specialista tedesco per l’uso di trattamenti naturisti, nel 2003 ha consegnato alla Corte Internazionale di Giustizia un atto di accusa per crimini contro l’umanità. Matthias afferma: “Il vero scopo dell’industria farmaceutica mondiale è di guadagnare soldi grazie alle malattie croniche e di non preoccuparsi di prevenire o sradicare queste malattie. L’industria farmaceutica ha un interesse finanziario finalizzato alla diffusione di queste malattie, per assicurarsi il mantenimento o addirittura l’aumento dei prezzi dei medicinali. Per questo motivo i farmaci sono fatti per eliminare i sintomi e non per trattare le vere cause delle malattie… le compagnie farmaceutiche sono responsabili di un genocidio permanente e diffuso, in quanto uccidono in questo modo milioni di persone”.

A partire dal 2005 le direttive applicate mirano a:

- eliminare ogni supplemento alimentare naturale che sarà sostituito con 28 prodotti di sintesi disponibili solo in farmacia: tutto ciò che non è nella lista del Codex è considerato illegale;

- le medicine naturiste, come l’agopuntura la medicina energetica, ayurvedica, tibetana ecc. saranno progressivamente vietate;

- l’agricoltura e l’allevamento di animali saranno regolate dall’industria chimico-farmaceutica che vieta per principio l’agricoltura biologica. Questo significa che ogni mucca da latte sarà trattata con l’ormone bovino della crescita (ricombinato geneticamente) prodotto dalla Monsanto. Inoltre. Ogni animale del pianeta usato a fini nutrizionali dovrà essere trattato con antibiotici ed ormoni della crescita. Le regole del Codex permettono che gli alimenti contenti OGM non debbano più essere etichettati come tali. Non solo. Nel 2001 il Codex Alimentaris reintegra 7 delle 12 sostanze chimiche (note per essere causa di cancro) vietate unanimemente da 176 nazioni;

- l’alimentazione umana dovrà essere irradiata con Cobalto i cui livelli saranno maggiori di quelli permessi in precedenza.

Fonte: nexusedizioni.it

Il Trattato di Lisbona

Surreale che si sia arrivati a tal punto.
Leggi e trattati fatti ed approvati senza assolutamente informare i popoli.
E tutto per il nostro mal-essere....!!!
Fermiamoci.... voglio scendere!! Si lo so, non è ancora il momento..... ;))

Quindi il Trattato di Lisbona raccontato dagli amici online, attraverso i loro video.





mercoledì 15 aprile 2009

Vecchia e nuova Torre di Babele, vecchio e nuovo Ordine Mondiale

Si parla spesso del NWO, degli Illuminati, di piani malvagi.
Alla luce della situazione attuale mondiale difficile dar torto a queste ipotesi.
Tutto lascia pensare che dietro a questo velo di illusione mediatica ci sia stato un attento e prolungato piano malvagio, mirato alla schiavitù della popolazione mondiale.

Spesso mi sono fermato a riflettere su questo, cercando in tutti i modi di trovare aspetti che dimostrassero il contrario.
Ma nonostante le molte ricerce, le molte letture e le molte analisi, sembra proprio che sia così, vale a dire che esista da molto tempo un gruppo di persone che manipola e pianifica segretamente questa schiavitù.

Gli episodi degli ultimi anni, come quelli di migliaia e migliaia di anni fa, portano sempre e comunque a questa risultante.

Quale sia la reale entità di questo piano Luciferino non ci è dato sapere, la verità è spesso nascosta e propinata, detta e smentita, apparente e illusoria, chiara e scura.
Chi sa se un giorno ci sarà dato sapere.....

Inserisco qui 7 video che presentano una verità, non l'unica, non l'assoluta.
Una abbastanza completa per provare a capire, perchè è giusto sapere tutto, il vero e il falso.
All'amico Fabio vanno i miei migliori ringraziamenti per queste info.
Un grazie anche all'amico Skorpion per avermeli ricordati.

Perchè solo così si può provare a discernere.













domenica 12 aprile 2009

venerdì 10 aprile 2009

Fisica degli eventi sincronici: dalla fisica quantistica ai fenomeni psichici

Misteriosi eventi sincronici accadono spesso in particolari momenti della vita di molte persone. Il movimento New Age ne ha fatto una specie di mito, propagandone – più o meno innocentemente – gli aspetti misteriosofici, ma ben pochi sanno che fisici quantistici come Wolfgang Pauli, assieme al grande psicologo Carl Jung, già 60 anni fa stavano studiando questi misteriosi fenomeni nel tentativo di creare una cosmologia in cui la “non-località” quantistica si interseca con la località newtoniana per generare la realtà come la esperimentiamo ogni giorno. Grandi fisici come David Bohm hanno proseguito la ricerca e altri fisici di valore come Brian Josephson assieme a scienziati sperimentali come Karl Pribram e Dean Radin la stanno oggi perfezionando sia sul piano teorico che sperimentale. Le leggi dell’Universo non si limitano all’esperienza quotidiana della causalità perché l’Universo non è fatto solo di materia, ma anche di un “quid” in più.

Un misterioso “potenziale quantico” – elaborazione di David Bohm della versione “ontologica” della meccanica quantistica – sembra essere il pilota dell’Universo e della nostra stessa vita, tenendo in stato di sincronismo tutto l’Universo e permettendo il meccanismo della Vita, dell’intelligenza e della coscienza. Un tempo era la religione, la metafisica, o lo sciamanesimo a occuparsi di tutto questo, oggi è la scienza, e in particolare la fisica quantistica. I misteriosi eventi che si sincronizzano con i nostri pensieri non fanno parte del mondo magico, ma fanno parte del mondo nella sua interezza. La nostra psiche non è un’entità astratta o illusoria, ma un ente collaborativo alla creazione dell’Universo, mentre la nostra coscienza nasce ogni centesimo di secondo come collasso gravito-quantistico delle tubuline presenti nei microtubuli del nostro cervello, dopo uno stato di sincronicità e coerenza assoluta fino a che un meccanismo originantesi nel vuoto quantistico non fa collassare la funzione d’onda che lega in stato di “entanglement” un miliardo di microtubuli. Mente-spirito e cervello-materia collaborano alla formazione della coscienza, utilizzando lo sconcertante meccanismo dello entanglement quantistico. I momenti di coscienza esperiti dal cervello sono una copia in scala del collasso gravito-quantistico di un miliardo di universi paralleli in stato di precedente entanglement. Ciò che succede nel cervello nel generare momenti di coscienza, sembra ricalcare ogni centesimo di secondo quello che successe nell’Universo 15 miliardi di anni fa, quando tutto nacque. La scoperta della sincronicità nasce dall’imbarazzo di Albert Einstein ad accettare la meccanica quantistica come teoria autoconsistente, poi dimostrata in laboratorio nel 1982 dal fisico Alain Aspect. Due particelle che hanno precedentemente interagito, una volta separate anche a distanze grandissime, comunicano veramente tra di loro in maniera istantanea. Basta solo che una delle due sia misurata, tramite una interazione diretta tra osservatore e osservato, per cambiare all’istante anche l’altra. Sul piano della fisica microscopica l’universo è in grado di comunicare con sé stesso, ma sembra che anche la coscienza abbia molti punti in comune con le particelle elementari. Oggi, esperimenti su larga scala sembrano dimostrare che queste proprietà di non-località sono possedute su scala molecolare anche dal DNA e dai geni che determinano la morfogenesi e l’evoluzione della vita nel cosmo. Sul piano psichico, un tempo ritenuto terreno di millanteria, sembrano avvenire fenomeni identici di entanglement, denominati “bioentanglement”: tra menti e tra mente e materia. La coscienza collettiva sembra rispondere in maniera sincronica ad eventi drammatici che avvengono nel mondo, e influenzare in maniera inequivocabile un generatore di numeri casuali. Esperimenti di laboratorio dimostrano la realtà di questi fenomeni, mentre le menti più brillanti nel campo della fisica stanno tentando di spiegarli con un modello di grande unificazione dove materia e coscienza sono unite, quello che molti chiamano il “fratello maggiore” della meccanica quantistica. Progetti di ricerca molto sofisticati iniziano a ventilare che proprio tramite il meccanismo dell’entanglement sarà un giorno possibile comunicare in tempo reale con esseri di altri mondi, scandagliando con particolari algoritmi il tracciato cerebrale o anche solo culture di cellule neurali in stato di entanglement con quelle di altri esseri senzienti. La scienza, e la fisica in particolare, è “esplorazione” e rappresentando il principale “portale conoscitivo” dell’umanità, si pone su un terreno neutro, critico, sanamente scettico e obiettivo che esclude recisamente la millanteria di qualunque tipo, ma anche lo “scetticismo” gratuito, catatonico e a-critico.

Fonte: sentinelitalia.org

venerdì 3 aprile 2009

Nikola Tesla - il film



Se gli interessi non avessero prima oscurato e poi ucciso il genio di Tesla il nostro presente sarebbe molto diverso.
Il mondo così come lo stiamo vivendo è solo conseguenza di sporchi interessi legati a concetti di dominio e controllo (leggasi schiavitù).

Ogni singola forma di energia oggi viene data a pagamento.
Da questo allo sfruttamento delle risorse, all'inquinamento, al signoraggio, alla moneta a debito, alle guerre, alle crisi, all'illusione............................
Nikola Tesla aveva trovato l'energia libera, per tutti, per tutto e per sempre.

A voi il film, a voi le considerazioni, buona presa di coscienza.