mercoledì 1 luglio 2009

Il Parlamento Europeo e la Nuova torre di Babele

Copio interamente questo bellissimo articolo riflessivo su simbolismo, origini e attualità del Male.
Artefici sono gli amici di "Tra Cielo e Terra", che rigrazio per le loro preziose riflessioni.

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Il Parlamento Europeo e la Nuova torre di Babele


Come pesci che nuotano alla ricerca dell’acqua, spesso cerchiamo conferme sul mondo che ci circonda dimenticando di guardare proprio gli aspetti più evidenti.
Così, nel tentativo di comprendere la reale natura del sistema di potere che regola le nostre vite accade di cercare risposte nei meandri più nascosti, alla ricerca di indizi da interpretare, di eventi da decifrare.
E più si procede nella ricerca, più si scopre che gli indizi non sono affatto nascosti, ma vengono ostentati con un certa divertita sfrontatezza.

Accadde così che le società segrete che contribuirono alla nascita di quello che sarebbe diventato il paese più potente ed importante del XX secolo descrissero chiaramente il loro progetto politico e lo diffusero apertamente, stampandolo addirittura sull’oggetto più diffuso della loro nazione, la banconota per mezzo della quale ogni giorno milioni di persone operano i loro scambi.
La piramide tronca, simbolo di una società gerarchica in fase di costruzione, attentamente guidata da una elite di iniziati, simboleggiata dall’occhio onniveggente, passa sotto gli occhi dei cittadini americani ogni giorno, diverse volte al giorno.


Per comprenderne il significato occorre però avere delle minime conoscenze sulla valenza dei simboli, e nella nostra società questo linguaggio è totalmente trascurato.
Abbiamo così una situazione paradossale: da una parte una elite che fa ampio uso del simbolismo per comunicare i suoi piani ed i suoi obbiettivi e dall'altra una grande maggioranza di persone che di quel linguaggio ne ignora totalmente l'importanza.

I pochi che avranno intuito qualcosa di questo linguaggio avranno comunque il loro bel da fare nel convincere i loro simili che di un linguaggio effettivamente si tratta.
“Sono solo dei disegni”, “sono solo coincidenze”.
Dal momento che l’interpretazione dei simboli è venuta totalmente a mancare dall’educazione comune che ogni cittadino riceve, convincere uno scettico della valenza di tale linguaggio è compito che presenta spesso delle difficoltà.
E’ questo è ancor più vero quando ad essere analizzati non sono dei frammenti archeologici appartenenti a civiltà scomparse oppure testi antichi compilati secoli fa, ma oggetti ed edifici che fanno parte del nostro vivere quotidiano.

Non è facile per un cittadino americano, ad esempio, accettare il fatto che sull’oggetto che più spesso ha usato in vita sua è descritto il progetto per una nuova società di ispirazione luciferiana, così come può essere difficile da credere che i loghi degli oggetti che usa più spesso hanno una ispirazione esoterica ben precisa.

Allo stesso modo, risulta complicato accorgersi che la sede del parlamento europeo, nella capitale della nuova Europa, trae ispirazione da un episodio biblico in cui si narra di uno dei più grandi drammi vissuti dal genere umano, una vicenda che si racconta sia accaduta migliaia di anni fa.

Narra quindi la Bibbia che laggiù dove sorse Babilonia un re di nome Nimrod radunò il suo popolo e volle edificare una torre dalle dimensioni mai viste, una costruzione che si ergesse a lambire i cieli.
La tradizione giudeo-cristiana descrive tale opera come frutto della superbia del genere umano, che dimentico del suo creatore volle sfidare apertamente la sua autorità, e per questo motivo fu dallo stesso creatore punito.

Come sempre, i miti arcaici rivelano sotto forma di racconto eventi della storia umana più complessi, trasmessi ai posteri secondo il linguaggio proprio delle antiche civiltà.
La distruzione della Torre di Babele ha diverse chiavi di lettura, la più evidente delle quali narra il percorso di una umanità ancestrale che si ritrovò divisa per etnie e civiltà, differenziandosi negli usi e nel linguaggio.
Una diversità che contrastava con l’unità primordiale del genere umano a cui si credeva, una diversità tra le varie genti la cui origine venne tramandata sotto forma di mito.

Ad un livello più profondo, quello stesso racconto descrive anche il desiderio e la necessità del genere umano di elevarsi, di ritrovare le sue origini divine e di riappropriarsi della sua condizione celeste ormai persa.
Tale mito è quindi affine ad un altro racconto della Genesi, ovvero la storia della tentazione di Adamo ed Eva: come i seguaci del re babilonese, anche i primi uomini creati da Dio vollero raggiungere una condizione superiore, e per ottenere ciò non esitarono a disubbidire al loro creatore.
Ed esattamente come nel mito della caduta, anche il racconto della torre può essere oggetto ad una diversa interpretazione.

Si è visto come secondo la visione gnostico luciferiana la punizione inflitta ai capostipiti dell’umanità fu una punizione ingiusta, inflitta da un Dio geloso della sua conoscenza, timoroso che questa potesse essere condivisa dalle sue creature.
L’esoterismo luciferiano considera per questo motivo la figura del serpente–Satana come una figura desiderosa di portare la conoscenza all’umanità, un angelo portatore di luce perseguitato da un Dio malvagio.
Allo stesso modo, secondo tale concezione, nel racconto della torre il medesimo Dio crudele non volle che l’umanità da lui creata potesse realizzare le sue aspirazioni, e per evitare che questo accadesse divise le genti della terra in popoli dalle diverse lingue, in modo che non potessero intendersi tra di loro.
Ancora una volta quindi gli esseri umani sono le vittime di un creatore malvagio, che cerca in tutti in modi di ostacolare il loro percorso verso la conoscenza.

Questa diversa concezione degli eventi biblici, questa religione alternativa, ha origini antiche, ed ha trovato nei secoli rifugio all’interno dei movimenti che la storiografia attuale definisce “gnostici”, in una catena ininterrotta che va dai primi movimenti eretici cristiani, passando per l’eresia bogomila e catara, fino ad approdare negli insegnamenti nascosti dei movimenti esoterici della modernità e nella massoneria contemporanea.
Occorre tenere presente che si tratta a tutti gli effetti di una religione, una religione che nel tempo ha evitato di presentarsi come tale, quella religione che con ogni evidenza è professata dall’elite del potere occidentale, come le stesse opere di questa stessa elite non mancano mai di ricordare.
Quantomeno, questo dovrebbe essere ormai evidente a coloro che iniziano a comprendere il significato del linguaggio simbolico di cui tale elite fa uso.

Così, non dovrebbe oramai sorprendere il constatare come la sede del potere visibile della nuova Europa tragga ispirazione da quella torre che uomini antichi tentarono di edificare, fermati nel loro progetto dall’intervento divino.
La sede del parlamento europeo di Strasburgo, nella sua particolare architettura “incompiuta”, si rifà palesemente all’immagine che della Torre di Babele si è tramandata, ripresa da diversi pittori del passato, tra cui il celebre Bruguel.


Parlamento Europeo, Strasburgo


Torre di Babele, particolare, Bruguel


Il simbolismo evocato appare quindi evidente: l’elite che nell’ultimo secolo si è adoperata per la costruzione del superstato europeo dichiara apertamente il suo programma più ambizioso, quello di completare il compito che l’antica umanità aveva fallito di portare a termine, punita dall’ira della divinità.

Si tratta del solito progetto più volte analizzato, quello della creazione di una nuova umanità, una nuova era per il genere umano in cui una elite illuminata conduce i popoli verso una nuova unità, in aperta sfida alla vecchia divinità ed alla ormai obsoleta visione del mondo stesso.

Nel manifesto che segue tale progetto è mostrato ancora più apertamente: vi sono addirittura delle gru all’interno della torre che ne riprendono la costruzione, ed in primo piano delle figure stilizzate di uomini, dipinti come automi, lavorano felici al progetto comune.
Sopra il tutto veglia l’ emblema dell’Unione Europea, le 12 stelle, la punta delle quali è rivolta in modo significativo verso il basso.


Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole.
Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono.
Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco».
Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento.
Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».
Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo.
Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile.
Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro».
Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.
Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

Genesi 11, 1-9

Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole.

Fonte: santaruina.splinder.com

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